Reinventing Cities
Reinventing Cities è un bando indetto dal C40 per promuovere le ultime innovazioni ad emissioni zero nel mondo e per presentare le migliori proposte di trasformazione di siti sottoutilizzati come esempi di sostenibilità e resilienza, che fungano da vetrina per futuri sviluppi urbanistici a impatto zero.
Reinventing Cities si occupa di:
- Sostenere l’avanzamento e l’attuazione di politiche pubbliche per promuovere città a zero emissioni, sostenibili, intelligenti e resilienti;
- Incoraggiare la realizzazione di nuove idee e innovazioni che possano essere riprodotte su scala mondiale;
- Guidare attivamente la collaborazione tra il settore pubblico e privato per presentare nuovi approcci urbanistici a zero emissioni;
- Ridurre l’impatto delle emissioni risultanti dagli edifici. Gli edifici producono più del 50% delle emissioni nelle Città del C40. Per rispettare gli accordi di Parigi, le città hanno
bisogno di nuovi edifici che siano il più possibile a impatto zero e di procedere a un profondo rimodernamento degli edifici già esistenti.
Per questo ogni progetto di Reinventing Cities deve fornire un modello di sviluppo a zero emissioni, con delle soluzioni climatiche innovative che siano di beneficio per le comunità locali e che possano essere riprodotte nelle altre città del pianeta.
Le città attualmente coinvolte nel progetto sono distribuite in tutto il mondo: Cap Town, Chicago, Dubai, Houston, Madrid, Milan, Montreal, Paris, Reykjavik, Rio de Janeiro, Roma, San Francisco, Singapore
Il più apprezzato dalla giuria di Reinventing Cities per il nodo Bovisa
Un «laboratorio urbano» con spazi per il coworking e micro-nidi, 750 nuovi alberi, campi sportivi, percorsi ciclabili, dehors. MoLeCoLa (acronimo di Mobility, Learning, Community, Lab) è il progetto per il Nodo Bovisa più apprezzato dalla Giuria di Reinventing cities.
MoLeCoLA è la risposta al bando internazionale indetto dal Comune di Milano insieme al network di città internazionali C40, per la rigenerazione urbana in chiave sostenibile di una superficie di 90mila mq che comprende l’area tra la stazione di Milano Nord Bovisa e il Politecnico. Un insediamento complementare al campus universitario e al nuovo distretto tecnologico, che il Politecnico di Milano realizzerà nell’area della Goccia. Un progetto di comunità, dove gli abitanti e gli studenti rendono attivo l’insieme di nuovi edifici e servizi.
Gli edifici sono progettati in maniera integrata con il disegno dello spazio pubblico, ricco di aree verdi attrezzate, in modo da creare un paesaggio armonizzato che risponde all’obiettivo di zero emissioni di CO2 al 2050. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo attraversamento ciclopedonale e tramviario che metterà in comunicazione i due versanti della città.
Gli edifici sono stati studiati con strutture ove possibile realizzate in legno, smontabili con ridotto impatto ambientale, dotati di sistema di teleriscaldamento e raffrescamento, pannelli fotovoltaici e tetti verdi. Il progetto è conforme alla certificazione LEED for Neighborhood, il protocollo di certificazione di sostenibilità che valuta non solo la prestazione energetica di un quartiere, ma anche l’utilizzo delle risorse idriche, l’impatto dei nuovi edifici nel contesto esistente, l’efficienza e la presenza di spazi verdi, aree pedonali e spazi per la comunità.
La proposta è stata presentata da Hines con il supporto di Park Associati, ESA Engineering, Habitech, Bollinger+Grohmann, Mobility in Chain, Greencure, Irs, Schneider Electric, A2A, Woodbeton e Ammlex.
ESA engineering è fiera di questa occasione per portare il suo contributo ad una operazione così importante in grado di rinnovare un quartiere definito come “uno dei tasselli strategici di Milano 2030” dall’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran. I professionisti di ESA engineering sono al lavoro nell’ambito della Sostenibilità Energetica, Sistemi tecnologici MEP, acustica e consulenza energetica.
Sostenibilità, Resilienza, Basse emissioni
Il progetto mira a raggiungere elevati standard di sostenibilità, resilienza e basse emissioni. L’idea progettuale, infatti, è stata valutata sulla base della portata e degli obiettivi in termini di riduzione delle emissioni di carbonio e performance ambientale, sulla coerenza tra obiettivi e soluzioni proposte e sull’approccio per la realizzazione del progetto, prediligendo i progetti che presentassero prove e motivazioni pertinenti, coerenti e consistenti per le loro soluzioni.
Il team di lavoro si è confrontato con la necessità di rispondere a 10 sfide, dando rilievo a quelle che avrebbero permesso alla città e alla comunità locale di catalizzare il cambiamento verso uno sviluppo urbano resiliente, sostenibile e ad emissioni zero.
Le sfide dalla 1 alla 3 definiscono i principali fattori del progetto che contribuiscono alle emissioni di gas effetto serra (GES). Le sfide dalla 4 alla 8 stabiliscono le componenti chiave a favore di una rapida transizione verso una città climaticamente sicura e sostenibile. Infine, le sfide 9 e 10 stabiliscono le condizioni per combinare le performance ambientali con una progettazione di alta qualità che apporti benefici alla comunità, provando che uno sviluppo urbano compatto e sostenibile va di pari passo con lo sviluppo di una città vivibile, piacevole e inclusiva.
Riguardo all’efficienza energetica e all’energia a basse emissioni, il progetto MoLeCoLa risponde ponendosi tre target:
- Abbattimento dei consumi in loco: contenere e cercare metodi di recupero efficaci per limitare la richiesta di energia che, di conseguenza, genera un impatto ambientale via via minore.
- Annullamento delle emissioni di CO2: in loco ma anche delocalizzate, tramite la scelta dei giusti vettori energetici, il contenimento dei consumi e di strategie compensative valide.
- Sensibilizzazione dell’utenza: comunità e singolo devono avere strumenti per indurre un processo di consapevolezza che possa stimolare una risposta partecipativa indotta.
Dal punto di vista della valutazione del ciclo di vita e di una gestione sostenibile dei materiali da costruzione, è stata eseguita un’analisi LCA con l’utilizzo di un software e database conformi alla norma tecnica di riferimento ISO 14044. L’analisi fatta è una valutazione dalla culla alla tomba, che include gli impatti ambientali associati a tutte le fasi del ciclo di vita della struttura dell’edificio e del confine: estrazione delle risorse e fornitura, fabbricazione dei prodotti da costruzione, costruzione in loco, manutenzione e sostituzione dei materiali, decostruzione o demolizione e smaltimento per la durata ipotizzata di 30 anni.